Un secolo di Negroni: cinque varianti di un classico senza tempo.

Cento anni e non sentirli. É proprio il caso di dirlo a uno dei cocktail più amati al mondo: il Negroni. 

La leggenda narra che intorno al 1919 il Conte Camillo Negroni, cliente abituale del Caffè Casoni di Firenze, chiese al bartender e amico Fosco Scarselli di “irrobustire” il suo solito cocktail (un mix di bitter, vermouth rosso e soda). 

Il conte, reduce da esperienze londinesi, chiese di aggiungere del gin all’innocua preparazione così da dare una bella spinta alcolica senza alterarne il colore. Da allora, sempre più persone cominciarono a chiedere il drink “alla maniera del conte Negroni“. O più semplicemente, un Negroni.

Fu così che nacque una leggenda che ancora oggi conserva il suo fascino semplice e robusto. 

Da oltre cent’anni è il cocktail perfetto per tutte le ore del giorno e della sera che predispone ai pasti ma sopratutto all’interazione sociale. Forte, fresco ed equilibrato ha un gusto unico ed è senza dubbio, uno dei miei cocktail preferiti in assoluto. 

Si dice che il conte ne bevesse almeno 40 al giorno… roba da coma etilico direte voi. Non esattamente. All’epoca il Negroni veniva servito in bicchieri decisamente più piccoli, come i calici da Cordiale dalla capacita di 3 cl.  Certo, il conte ci andava giù pesante e non mi stupirebbe sapere che la sua morte, sopraggiunta nel 1934, abbia avuto a che fare con la resa del suo fegato... 

Ma come si prepara il Negroni? Una parte di bitter, una di vermouth rosso, una di gin. A proposito di gin,  la migliore scelta per una classico Negroni è il  Gordon's gin. Si, esattamente. Proprio quel gin con cui siamo cresciuti e abbiamo perso la dignità ai festini open bar.

Se parliamo di vermouth e bitter non possiamo non pensare ad altre eccellenze italiane: quella tutta torinese di Martini e Rossi e quella milanese del  genio di Gaspare Campari, inventore del bitter e dell’omonima azienda. Nemmeno a dirlo, Milano-Torino è il nome del cocktail che può essere considerato l’austrolopiteco del nostro amato Negroni, preparato con vermouth rosso e bitter Campari in uguale quantità.

Se poi al Milano-Torino, si aggiunge la soda, si ottiene un altro grande classico dell’aperitivo che negli anni 30’ - in onore del successo del pugile Primo Carnera a New York- venne chiamato americano, il papà nel nostro amatissimo.

La versione originale del nostro beniamino alcolico è e resta sempre una certezza nei nostri bicchieri (in questo caso sempre e solo tumbler), ma esistono delle varianti (che nel gergo della mixology si definiscono twist-on) che pure ci piacciono tanto: ecco le cinque più famose. 

  1. Sbagliato. Il genio italico non si fermò solo alla creazione del Negroni, ma diede vita ad una famosissima variante, anzi ad famosissimo sbaglio. Nel 1960 al Bar Basso di Milano, il buon bartender Mirko Stocchetto, nella foga creativa che solo un Negroni può creare, sbagliò bottiglia e mise lo spumante brut al posto del gin. Nacque così un’altra leggenda dal tenore alcolico più contenuto: il Negroni sbagliato (o semplicemente “sbagliato”).
  2.  Punt e Mes Negroni.É la mia variante preferita: più amarostico dell’originale, la sua paternità viene rivendicata dal regista Luis Buñuel nella propria autobiografia dove lo chiama “Buñueloni”. Il Martini viene sostituito dal Punt e Mes, un vermut italiano della famiglia Carpano, dal colore più scuro e dal sapore più amaro. 
  3. Cardinale. Negli anni '50 a Roma, un prelato tedesco era solito frequentare l’Excelsior di via Veneto, dove il barman, Raimondo, gli propose di provare un cocktail creato da lui. Ispirandosi al colore dell’abito del suo cliente, sostituì il Martini rosso con il Dry e chiamò la sua invenzione Cardinale. Quando si dice la fantasia...
  4. Negroski.Una celebre variante che arriva dall’est è il Negroski, meno romantico e più amaro dell’originale è preferibile assumerlo dopo cena. Il gin viene sostituito dalla vodka e perde di fascino.
  5. Boulevardier. Ultimo ma non per importanza il mio amatissimo Boulevardier. Qui la storia cambia sensibilmente diventando meravigliosamente calda e avvolgente. La sua creazione è attribuita a Erskine Gwynne, scrittore che nei primi anni ’30 fondò una rivista mensile chiamata Boulevardier. Il Gin viene sostituito con il Whisky (normalemnte un bourbon) e decorato con una ciliegina al maraschino oppure la scorza di limone. Alcuni lo servono on the rocks ma per me, la sua morte è liscio liscio, senza nemmeno una scorzetta di limone. 

Nella sua apparente semplicità, il Negroni va eseguito con precisione: il suo segreto è l’equilibrio che in pochi sanno rispettare alla perfezione. 

Servito nel tumbler con ghiaccio e fettina d’arancia, se preparato con cura, non ci deluderà mai.  E qualora ve lo steste chiedendo: no, la cannuccia non è ammessa. 


40% all’ombra: cinque alternative alcoliche per sconfiggete il caldo.

Dalle mie parti, nelle ridente e umidissima Palermo, l’estate si è fatta attendere un pò e adesso è arrivata con tutta la sua tempra africana. 

Si suda tanto, si soffre di più ma impenitenti come babbaluci dopo la pioggia, la sera si esce e si va a bere qualcosa. Con questo caldo però scoprirete che i cocktail che eravate soliti tracannare fino a qualche settimana fa, vi scaldano più del piumone dell’Ikea. 

Anche l’amatissimo gin tonic - che pure in condizioni di normalità e moderata ventilazione va sempre bene - risulta pesante quando stillate gocce di sudore dopo una breve passeggiata. 

Per combattere quest’afa asfissiante che le previsioni meteo danno in forte aumento, vi consiglio di dire basta al solito spritz e di provare queste cinque validissime alternative ai soliti cocktails.

  1. FRENCH 75      Dedicato agli amanti delle bollicine e del gin rientra nella famiglia degli sparkling ed è la chiccheria fatta cocktail. I suoi ingredienti base sono gin, succo di limone e zucchero che vengono shakerati e colmati poi con lo champagne in eleganti flute. La storia ne attribuisce la paternità ad Harry Macelhone, proprietario nel 1915 del Harry’s American Bar di Parigi, uomo che ha letteralmente fatto la storia dei cocktails. Il suo nome sembra risalire a quello di un cannone francese utilizzato nel corso della I guerra mondiale, ma di questo nessuno è certo. Quel che è certo è che il French 75 è un aperitivo perfetto, con un allure unico e non può assolutamente mancare nel bagaglio alcolico di una donna di classe. 
  1. DARK and STORMY       Fa parte della famiglia dei buck che comprende tutti i drink preparati con un distillato miscelato con lime e ginger beer. Ebbene si, il vostro amato Moskow mule  rientra in questa famiglia prima chiamata buck ma  ormai nota come mule: London mule, mexican mule, e simili sono tutti fratelli. Nel dark and stormy il distillato è rappresentato tradizionalmente dal Gosling’s Black Rum (in assenza di questo, un bravo barman saprà consigliarvi una valida alternativa). La leggenda narra che quando un barman servì un marinaio e versò il rum sopra il ginger beer, il marinaio esclamò: “questa è una nube di tempesta, ne un pazzo ne un uomo morto la navigherebbero!” Provare per credere. 
  1. MINT JULEP      É la prova che anche il whiskey - se ben miscelato - può risultare fresco e dissetante. La ricetta non è per nulla complicata e prevede zucchero, foglioline di menta, un goccio d’acqua, bourbon e ghiaccio tritato (esistono varianti anche a base di rum o brandy). La storia racconta che la prima apparizione del cocktail avvenne il Louisiana nel 1700 come medicina: un tonico per problemi di nausea e digestione. Ben presto, divenne una bevanda ricreativa che i veri uomini consumavano anche nel pomeriggio; una sorta di tè freddo per chi non deve chiedere mai. 
  1. PASTIS     Il liquore nacque secoli fa a Marsiglia ed è oggi la bevanda hypster per eccellenza. Fu inventato da Paul Ricard che modifica una ricetta già esistente e crea il suo liquore a base di anice stellato, liquirizia, zucchero e alcol. Amatissimo tra i fan della nostra acqua e ‘zammù è tutt’altro che scarsamente alcolico. Normalmente non si beve puro ma con l’aggiunta di acqua fredda e successivamente ghiaccio. Il pastis è formalmente un aperitivo ma mai nessuno con questo caldo infernale si azzarderà a dirvi nulla se lo consumate  after dinner. 
  1. TOMMY’S MARGARITA       É un all day cocktail più apprezzati di sempre, sia perché si può bere a tutte le ore del giorno e della sera sia perché il gusto del tequila, del lime e dello sciroppo di agave sono ben bilanciati e regalano sensazioni uniche di gusto e freschezza. La sua storia è particolarmente recente: è stato creato nel 1990 da Julio Barmejo, figlio dei proprietari del locale Tommy’s Restaurant di San Francisco che vanta ad oggi una delle più vaste selezioni del nostro amato distillato messicano. Il buon Julio effettuò una semplice variazione al più classico Margarita, sostituendo il triple sec con lo sciroppo di Agave. Un’ulteriore variazione? Provatelo con il mezcal al posto del tequila per sfiorare i limiti della perfezione.

Provateli uno per volta o tutti insieme, andrà comunque bene: tutto dipenderà dal caldo e  dal vostro stato d’animo.


L'oroscopo alcolico dell'estate

ARIETE. Giove potrebbe aiutarvi a risolvere un problema economico o legale  che vi consentirà di poter fare un viaggetto. L’estate inspiegabilmente vi porta anche una ventata di ottimismo e avrete voglia di bere Cuba Libre senza pietà. A settembre capirete che non c’era nessun motivo per sorridere e cadrete in una leggera depressione, ma il rum continuerà a farvi compagnia. 

TORO. Con la primavera vi sentivate più liberi e più forti anche a livello sentimentale. L’amore latita, qualche buon incontro ma nessuno decisivo.  Un pò di sfiga tra giugno e luglio sarà attenuata da litri e litri di pinot bianco. Ma a settembre, ubriachi e con il fegato a pezzi, ritroverete la serenità.

GEMELLI. Se state cercando un nuovo lavoro probabilmente riuscirete nell’intento. realizzarsi entro la fine dell’anno. Dopo una primavera fiacca, agosto consentirà di recuperare il fisico e la linea che vi sputtanerete tranquillamente al bar, fagocitando stuzzichini e ettolitri di Spritz. Ok, d’accordo, ma lo Spritz dopo cena non è consentito: andateci di Negroni. 

CANCRO. Saturno continua con la sua opposizione almeno fino a giugno; poi entrerà nelle fila del PD e voi comincerete a respirare. Il gin tonic sarà sempre e comunque una consolazione mentre vi accorgerete che attorno voi hanno tutti dei problemi serissimi e che l’unica soluzione possibile per avere una vita sociale decente è quella di accettarvi belli per come siete e cominciare a pretendere di più dagli altri. 

LEONE. Siete al massimo delle vostre energie, pronti a conquistare e persuadere tutti. Anche sul fronte sentimentale sembra che questa sia la migliore estate degli ultimi 10 anni. Ma il caldo sarà eccessivo, non vi accorgerete della fortuna sfacciata che vi circonda e dovrete aspettare settembre per avere una gioia. Nel frattempo, vagonate di carricante, vino secco e sapido dal sicuro appeal, vi sostenteranno nelle caldi notti estive. 

VERGINE: Non c’è nulla di male nel sentieri stanchi e volere cambiare qualcosa che dura da troppo tempo. Quest’estate ci saranno un sacco di cambiamenti nella vostra vita lavorativa e privata e non sempre positivi: dimenticherete il dimenticabile con un mare di Margarita.

BILANCIA: É giunto il momento di andare oltre e superare l’eclissi di questo inverno. In realtà prima che accada, dovete saldare una grosso debito e invece di partire come previsto, resterete al lido sotto casa. Poco male, avete comunque il mare vicino e birra in lattina da 0,50 €.

SCORPIONE:Vi siete messi in gioco e avete dato tutto di voi stessi in una storia in cui nemmeno Sandro Mayer ci avrebbe creduto. La delusione è tanta, ma gli amici non vi mancano e per fortuna nemmeno i cocktail bar. Via libera a fiumi di Pisco Sour, bevanda nazionale del Perù perché è proprio li che vorreste fuggire. 

SAGITTARIO: Grinta e determinazione sono le parole d’ordine anche di questa estate 2019. La strada è in salita ma lastricata di imperdibili occasioni.  Grandi gioie con l’arrivo di settembre: nel frattempo la vodka vi farà da balia in questa estate tutta in salita. Portate pazienza e tanti Vodka tonic. 

CAPRICORNO: Via avevano assicurato che il 2018 e il 2019 sarebbero stati gli anni della riscossa… non la vostra evidentemente. La vita privata è al tracollo, l’amore è andato via come Marco nella canzone di Laura Pausini. Si, vi restano gli alcolici: Corpse Revivert in quantità industriali per superare le sbornie del destino.

ACQUARIO: Sembrava essere giunto per davvero il momento della riscossa. Non è così, questa riscossa potrebbe non arrivare mai. Non in questo secolo. Piccole gioie d’amore in compenso allieteranno un estate piena di ansie e preoccupazioni. Cosa bere? Tom Collins, una piccola certezza “old” che non delude mai. 

PESCI: avete fama di essere animi sensibili e artistici, per questo una semplice avventura estiva vi sembrerà una eterea e romantica storia d’amore, che alla fine potrà minare la già labile stabilità emotiva. I matrimoni degli amici faranno il resto. Acqua santa sour o un più semplice Pimm’s vi aiuteranno a sopportare se non l’amarezza, il caldo asfissiante. 


Pensavo fosse amore invece era Mark Caltagirone: cosa bere se il tuo amore è un fake

L’abbiamo vista in lacrime in Tv: Pamela Prati confessa che il suo fantomatico fidanzato e promesso sposo Mark Caltagirone, in realtà non esiste. Dichiara di essere stata raggirata e plagiata, scoppia in lacrime; lei ha creduto veramente all’esistenza di quell’uomo, dice.  “Che assurdità!” penserete. 

Ma pensateci un attimo e pensateci bene. In fondo, in un modo o in altro, non abbiamo avuto tutti un amore fake?

Amori sbocciati e consumati esclusivamente a colpi di chat su Messenger e conversazioni fiume su WhatsApp. No dico… io conosco gente che dice di essere fidanzata ma che il tipo/tipa vive fuori, si messaggiano ogni 30’’ ma niente, mai visti di persona. Non una cena, né un aperitivo. Un amore virtuale. 

Ne conosco altri che incontrano qualcuno che sembra davvero perfetto ma ha qualche problemuccio in famiglia. Questi in realtà celano e camuffano una vita parallela, millantando complicate circostanze familiari e scuse assurde per giustificare la loro assenza.

A volte siamo proprio noi in totale autonomia, a ricamare un ideale su qualcuno che alla fine è piuttosto normale ma - forse la noia, forse la voglia di un finale alla La bella e la bestia - finiamo per innamorarci di qualcuno che non c’è. Lui sembrava Khal Drogo ma in realtà è più simile a Gigi Marzullo (che pure ci piace tanto). Lei sembrava Daenerys Targaryen* al massimo del suo splendore e lucidità ma in realtà ha la tempra e le ambizioni di Puffetta. 

Pensavo fosse amore invece era Caltagirone… e non è sempre colpa degli altri. Insomma, capita… ci si fanno i così detti flash e ci si innamora di qualcuno che non esiste. 

Il sentimento magari è pure autentico così come la delusione che arriva, puntuale come una partecipazione di nozze a giugno.

Come sempre, gli alcolici ci vengono in soccorso e al netto dei pochi amici che ancora ascoltano certi vaneggiamenti, conviene mettere mano al portafogli e procurarsi qualcosa da bere. 

  1. Se l’amore è stato tutto un social. Prima o poi realizzerete che in realtà non c’è granché per cui disperarsi. Nel frattempo, vuoi l’orgoglio ferito, vuoi la delusione di non aver potuto incarnare quell’amore, una vagonata di Fresconegro (cocktail a base di Amaro Montenegro e acqua tonica) made in Taverna Azzurra, farà al caso vostro. Perché? Presto detto. Costano poco e siccome ve ne serviranno davvero tanti, meglio non spendere cifre assurde di cui vi pentirete una volta rinsaviti. 
  2. Lui/lei ci ha mentito così bene che nemmeno Bill Clinton sul sexgate e Monica Lewinsky. Qui le cose cambiano. La sensazione della presa per i fondelli è bruciante e ci si sente pure stupidi. Non c’è gara: ettolitri di gin senza limiti.  Il gin è la panacea di tutti i mali. Da bere liscio consiglio Old Tom 'Ki No Tou'  della Kyoto Distillery. Con la tonica invece il Tanqueray Rangpur dai sentori agrumati. Per i fanatici del cocktail Martini: Martin Miller’s Westbourne Strength e il vermut Noilly Prat. Sono più costosi del Fresconegro ma  vanno ancora di moda e non si corre il rischio di dare nell’occhio quando si beve in pubblico. L’alternativa è andare in analisi da uno psicoterapeuta che costa ancora di più. Almeno con il gin potrete sperare di prendere sonno. 
  3. Se avete fatto tutto da soli. Soltanto affogare nel whisky può seriamente lenire la bruciante  sensazione che la presa di coscienza di essere stati degli autentici pirla comporta. Uno scotch o un bourbon saranno perfetti (si, sono entrambi whisky ma sono fatti in posti e modi diversi. Tratteremo l’argomento a parte). Tra gli scotch lo Speyside 1995 Blended Malt 20 y.o. di Samaroli sarebbe perfetto oppure il Single Malt Lagavulin che comunque  piace ed è più economico e facile da reperire. Tra i bourbon il Kentucky 10 y.o. Michter’s sarebbe quello giusto ma è difficile da trovare da queste parti. Ripiegate sul Buffalo Trace o sull’iconico Wild Turkey 101.  Se non volete berli lisci, potete sempre affidarvi alla mixology e uccidervi con intensi Rothmans ed eroici Rob Roy a base di scotch oppure affondare in classici Old fashioned o aromatici Boulevardier preparati con il bourbon. 

Certo, badate bene: l'alcool non è una soluzione... Però  ci aiuta e aiuterà sempre a sopportare che niente è come sembra, anche se il sembra a volte è bellissimo (come un fake). 

* "Nata dalla tempesta", la prima del suo nome, regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, signora dei Sette Regni, protettrice del Regno, principessa di Roccia del Drago, khaleesi del Grande Mare d'Erba, "la Non-bruciata", "Madre dei Draghi", regina di Meereen, "Distruttrice di catene".